Il futuro delle megacittà con l’avvento dell’auto autonoma

Rivalutazione del rapporto tra città e auto

L’auto oggi è diventata una questione di natura sociale. Tutte le principali città recentemente sono state obbligate a mettere in discussione il classico concetto di “automobile” (basti pensare a Parigi e il caso delle corsie percorribili sulle rive dei fiumi e la prevista realizzazione del suo raccordo autostradale oppure all’ultima legge che vieta la produzione di veicoli diesel in Germania), per cui sembra un paradosso immaginare qualsiasi futuro per questa modalità di trasporto.

Secondo un recente studio condotto dal Megacities Institute, il 55% della popolazione mondiale vive oggi in aree urbane e il 70% ci vivrà nel 2030. Questo dato equivale al 70% della popolazione che vive sul 2% del pianeta! La popolazione mondiale sta crescendo rapidamente e allo stesso modo stanno facendo le città: ad oggi, 31 città nel mondo hanno più di 10 milioni di abitanti e tra 12 anni i numeri cresceranno notevolmente. Questo sviluppo esponenziale rilevato nelle megacittà però intensifica i danni lamentati dalla popolazione. Il Megacities Institute indica infatti che il 61% della popolazione si lamenta del traffico, il 45% dell’inquinamento e infine il 43% del rumore. Talmente tanti fastidi che è difficile non associarli all’auto.

Allo stesso tempo, il 65% delle persone intervistate recentemente dall’IPSOS Institute ha dichiarato di non poter stare senza un’auto. Ovviamente è necessario tener conto delle necessità al di fuori degli agglomerati o del loro centro vero e proprio. Il problema della mobilità è pertanto amplificato poiché è necessario decongestionare le città senza isolare la campagna. Sarà il coordinamento a fare la differenza, promuovendo il trasporto intermodale, rafforzando il collegamento tra i territori e consentendo il controllo dei costi. Dopo aver stabilito tali basi, soprattutto a livello politico, sarà più semplice consumare cibo e bevande durante il tragitto e l’auto non sarà più semplicemente un mezzo di trasporto: il segreto è il servizio. E molti sono già pronti per questo cambiamento poiché il 60% delle persone che ha risposto al sondaggio ha indicato che sarebbe disposto a valutare una soluzione alternativa all’auto individuale qualora fosse sostenibile.

Sfruttare i vantaggi esistenti

In attesa dell’arrivo dell’auto autonoma sul mercato, le soluzioni che i produttori di settore stanno proponendo oggi possono fornire una risposta a un certo numero di problemi. L’auto connessa e semi-autonoma è già lì a portata di mano: esistono, infatti, strumenti di supporto alla guida tramite la navigazione intelligente, il V2X, la manutenzione predittiva, l’analisi energetica, l’automazione di alcune manovre. Tante innovazioni che possono rendere più semplice la vita in città e persino fuori da essa.

Basti pensare ai limitatori di velocità e agli strumenti di assistenza in caso di traffico intenso. Ottimizzando la velocità in base alle condizioni stradali, questi strumenti hanno un impatto positivo diretto sul consumo di carburante e, di conseguenza, sull’inquinamento. Secondo una ricerca condotta dal National Renewable Energy Laboratory e dall’Università del Maryland, mantenere una velocità ottimale ed evitare brusche frenate e accelerazioni può infatti ridurre il consumo di carburante di circa il 15%. Secondo l’EuroFOT (European Field Operational Test), se tutti i veicoli all’interno dell’Unione Europea utilizzassero limitatori di velocità, sarebbe possibile ottenere un risparmio di quasi 700 milioni di litri di carburante ogni anno e prevenire l’emissione di 1,7 milioni di tonnellate di CO2. Queste innovazioni limitano il rischio di incidenti, che a sua volta riduce il rischio di congestione da traffico stradale, rendendo la guida più sicura e piacevole. Analogamente, la semplice modalità di guida “eco”, che molti modelli già hanno, può ridurre i consumi del 5%. Bisogna solo ricordarsi di attivarla!

D’altro canto, i sistemi di parcheggio autonomo sono già integrati in alcune auto, ad esempio l’ultima Nissan Leaf, dal 2017. Le potenzialità offerte da queste innovazioni sono enormi. Il livello superiore di automazione consente ai passeggeri di scendere dall’auto quando lo preferiscono e di guidarla a distanza dal loro smartphone. Il veicolo si parcheggia da solo, inserendosi perfettamente negli spazi adiacenti ad altre auto. È un risparmio di spazio inestimabile per gli ormai saturi parcheggi cittadini. Secondo un’analisi condotta da Donald Shoup dell’Università della California che ha raggruppato 16 studi di 11 megacittà tra cui Londra e New York, il 30% circa delle auto che circola in città è infatti alla ricerca di un parcheggio. Le soluzioni di parcheggio autonomo sono chiaramente una prima e forte risposta a tali esigenze, da adottare urgentemente.

Le tecnologie del futuro sono quelle che mettono radici nel presente. L’auto autonoma rappresenta sicuramente il futuro delle città. Le città stanno reinventandosi in maniera progressiva, passo dopo passo. Anche se l’obiettivo è raggiungere l’autonomia del livello V, oggi è possibile beneficiare dei numerosi vantaggi offerti dall’auto semi-autonoma che è parte integrante di questo processo di costruzione.

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