Toyota Motor Europe prosegue nel suo sforzo per ottenere una graduale riduzione delle emissioni CO2 e, stando ai dati resi noti dal Rapporto di Sostenibilità 2011, incrementa il proprio utilizzo di energia verde nonostante la crisi economica mondiale. Il rapporto, disponibile all’indirizzo www.toyota.eu/sustainability, spiega in maniera dettagliata le prestazioni ambientali, sociali ed economiche relative all’anno fiscale 2010 (periodo Aprile 2010-Marzo 2011).
L’anno fiscale 2010 ha sancito la conclusione del Piano Ambientale Quinquennale di TME (2006-2010).
Toyota ha ottenuto un’ulteriore riduzione dell’1,7% della media di emissioni di CO2 relativa ai veicoli Toyota e Lexus commercializzati in Europa (EU27) rispetto a quelle dell’anno 2009 e una riduzione del 23,5% rispetto al 2006. Secondo i dati JATO il livello di emissioni è sceso nel 2010 fino a 130 g/km. Questo è il risultato del continuo investimento da parte di Toyota nello sviluppo di tecnologie innovative e attente all’ambiente quali il Toyota Optimal Drive e i sempre più innovativi Hybrid Synergy Drive e Lexus Hybrid Drive. In Europa, la vendita di veicoli ibridi ha raggiunto nell’anno fiscale 2010 un totale di 70.520 unità (+96% rispetto al 2006).
Nel 2010 Toyota ha inoltre annunciato l’inizio della produzione della Yaris HSD, che verrà prodotta dall’impianto sostenibile di Toyota Motor Manufacturing France a Valenciennes e commercializzata nella seconda metà del 2012.
Un’ulteriore conferma dell’attenzione all’ambiente di Toyota e della sua strategia è rappresentata dal progetto Plug-in. TME ha dato in leasing 200 unità di Prius Plug-in a partner selezionati in 18 Paesi europei, che stanno eseguendo su di esse alcuni test su strada. I veicoli sono equipaggiati con batterie agli ioni di litio, che possono essere ricaricate in meno di due ore ad una normale presa elettrica domestica, oltre a possedere un’autonomia in modalità elettrica di circa 20 chilometri. I primi risultati emersi dal progetto mostrano una riduzione dei consumi pari al 36% rispetto ai migliori veicoli diesel dello stesso segmento e un miglioramento del 49% rispetto ai veicoli benzina.
L’impegno per la riduzione delle emissioni di CO2 non è limitato soltanto all’offerta di prodotto, si estende anche alla produzione, alla logistica e alle operazioni di vendita. Le emissioni di CO2 dovute alle operazioni delle società affiliate a TME sono state ridotte del 31% rispetto all’anno fiscale 2007. Nonostante il mancato raggiungimento della soglia dei 425 kg di CO2 per unità a causa della riduzione della produzione, la Production Parts Logistics ha ottenuto una riduzione delle emissioni pari al 39%, la Vehicle Logistics di circa il 37% e la Service Parts Logistics una riduzione pari al 40% rispetto all’anno fiscale 2006.
Un altro esempio di questo impegno è rappresentato dall’apertura a Salisburgo di un Concessionario Sostenibile da parte di Toyota Frey Austria. Le caratteristiche ecologiche di questo punto vendita includono un tetto con sistema fotovoltaico integrato capace di produrre il 10% del fabbisogno energetico dell’edificio. Oltre a questo, un sistema per il trattamento dell’acqua ne riduce dell’80% la quantità necessaria alla pulizia dei veicoli.
Le sfide imposte dal cambiamento climatico hanno inoltre offerto a Toyota la possibilità di dimostrare il proprio impegno agli azionisti locali. Nel 2010 i dipendenti e i concessionari Toyota sono stati coinvolti in oltre 150 progetti, che hanno fruttato contributi sociali pari a € 4,99 milioni. Il rapporto con i concessionari è stato rafforzato grazie agli impegni definiti nelle Strategie di Acquisto e dai nuovi ed efficienti rapporti commerciali. Il principio Toyota della fiducia e comprensione reciproca viene dimostrato dall’impegno del brand per garantire stabilità di impiego ai dipendenti a tempo indeterminato e formazione a lungo temine a tutti i membri del team Toyota. Nonostante Toyota abbia dovuto migliorare la propria struttura finanziaria e ottimizzare i costi per creare attività sostenibili in Europa, il marchio tuttavia ha ridotto il costo del lavoro soltanto attraverso la decisione di non rimpiazzare le risorse che avessero naturalmente lasciato l’azienda e di incentivare le dimissioni volontarie.
Nell’anno fiscale 2010 gli investimenti in Europa sono stati di € 283 milioni (+24% rispetto al 2009), e includono l’estensione del circuito di prova presso la struttura Ricerca & Sviluppo di Zaventem, in Belgio e la creazione in Spagna di un nuovo Centro Parti di Ricambio.