Si parla molto in questi tempi di idrogeno e transizione ecologica, ma la tecnologia per realizzare un motore a combustione interna alimentato a idrogeno, destinato ad autovetture e veicoli commerciali, è, per il momento, disponibile solo all’estero. Ora, però, questa lacuna sta per essere colmata da AVL List che insieme ad AVL Italia, azienda con sede a Torino e a Cavriago di Reggio Emilia che sviluppa e integra nel veicolo, powertrain di ogni tipo. La società della motor valley emiliana, infatti, non ha solo sviluppato, prima in Italia, la tecnologia per un motore a idrogeno, ma ne sta anche costruendo il prototipo; il primo veicolo adibito a trasporto pubblico, sarà pronto alla fine del 2022, conclusa la fase di sperimentazione. Un passo importante in direzione di una mobilità sempre più sostenibile.
Il merito di quest’importante traguardo è di Dino Brancale, dal 2013 Amministratore Delegato della sede italiana di AVL List, azienda con casa madre a Graz, in Austria, la più grande società d’ingegneria indipendente al mondo nell’ambito dello sviluppo e del testing di veicoli e powertrain. AVL Italia sta sistematizzando i risultati della sua ricerca nel settore della combustione a idrogeno nel suo centro di ricerca e sviluppo di Cavriago, uno stabilimento di 6.000 mq, unico nel suo genere, dove si svolgono le attività di tre dipartimenti: quello d’ingegneria, specializzato nella ricerca e sviluppo applicata nel settore dei trasporti; quello del testing, deputato alla progettazione e alla produzione di macchine e strumenti per i test (come, per esempio, modernissimi banchi per prova veicoli o banchi prova per i componenti o sub sistemi del powertrain elettrico); e quello dell’AST, advanced simulation technology, la business unit dedicata allo sviluppo dei tool di simulazione per i veicoli e powertrain.
«Fino a quando il mix di sorgenti di energia primaria non sarà preponderante, a favore delle sorgenti rinnovabili, questa tecnologia fornisce un vero apporto agli obiettivi di decarbonizzazione fissati dall’European GHG» ha dichiarato Dino Brancale. «Credo che sulla mobilità urbana, così come anche su quella extraurbana, la scelta dell’elettrico sia fondamentalmente giusta quando viene accoppiata con il rinnovamento delle fonti di energia primaria da fossili a rinnovabili. E, in questo scenario, l’idrogeno gioca sicuramente, in quanto vettore energetico, un ruolo fondamentale».
Da un’idea di Brancale, manager intraprendente e visionario, con una laurea in ingegneria conseguita in Italia e in Germania, è nato anche H2-ICE, un consorzio di imprese italiane impegnato a promuovere l’utilizzo dell’idrogeno per la trazione di veicoli destinati al trasporto pubblico e la sua filiera. In questo progetto, che prevede 12 mesi di sviluppo e 6 di sperimentazione, AVL Italia fornirà il suo know how sviluppando, appunto, un motore a combustione interna alimentato a idrogeno che sarà poi installato da Industria Italiana Autobus su un veicolo urbano, a sua volta testato in servizio da TPER, la Trasporto Passeggeri Emilia-Romagna, la più grande azienda regionale nel settore del trasporto pubblico di persone. Completano la partnership PUNCH Torino, azienda specializzata in sistemi di propulsione e di controllo che fornirà il motore diesel da adattare alle “esigenze” dell’idrogeno, e Landi Renzo, realtà leader nella produzione di componenti e impianti a gas per motori termici.
«Il consorzio sarà poi allargato – ha anticipato Brancale – ad altri attori che si occuperanno, tra l’altro, della distribuzione dell’idrogeno, altro tassello fondamentale per completare l’opera».
Mantenendo l’intera filiera in Italia, H2-ICE, da un lato, riduce i tempi di lavoro e ottimizza i costi, dall’altro preserva e incrementa centinaia di posti di lavoro. AVL Italia, nello specifico, oggi conta 300 dipendenti, con una media anagrafica di trent’anni, e registra ricavi pari a 101,9 milioni di euro (dato del 2020, con un +9% rispetto al 2019).