Piani Urbani della Mobilità Sostenibile (PUMS) nelle città italiane

Il decreto è costituito dai seguenti 6 articoli:

  • Art. 1 – Finalità
  • Art. 2 – Linee guida
  • Art. 3 – Adozione dei PUMS
  • Art. 4 – Aggiornamento e monitoraggio
  • Art. 5 – Clausola di invarianza
  • Art. 6 – Modifiche

e da due allegati contenenti il primo le “Procedure per la redazione ed approvazione del piano urbano di mobilità sostenibile” ed il secondo gli “Obiettivi, strategie ed azioni di un PUMS”.

Che cos’è il PUMS?

Il PUMS è uno strumento di pianificazione strategica che, in un orizzonte temporale di medio-lungo periodo (10 anni), sviluppa una visione di sistema della mobilità urbana (preferibilmente riferita all’area della Città metropolitana, laddove definita), proponendo il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica attraverso la definizione di azioni orientate a migliorare l’efficacia e l’efficienza del sistema della mobilità e la sua integrazione con l’assetto e gli sviluppi urbanistici e territoriali.

Il nuovo approccio alla pianificazione strategica della mobilità urbana assume come base di riferimento il documento «Guidelines. Developing and Implementing a Sustainable Urban Mobility Plan» (Linee Guida ELTIS), approvato nel 2014 dalla Direzione generale per la mobilità e i trasporti della Commissione europea ed è in linea con quanto espresso dall’allegato “Connettere l’Italia: fabbisogni e progetti di infrastrutture” al Documento di economia e finanza 2017.

In coerenza con quanto definito nell’allegato al Documento di economia e finanze 2017 e fermo restando quanto prescritto all’art. 3, comma 1, le città metropolitane procedono, avvalendosi delle linee guida adottate con il decreto oggetto della presente notizia, alla definizione dei PUMS al fine di accedere ai finanziamenti statali di infrastrutture per nuovi interventi per il trasporto rapido di massa, quali Sistemi ferroviari metropolitani, metro e tram.

Il decreto ha la finalità di favorire l’applicazione omogenea e coordinata di linee guida per la redazione di Piani urbani di mobilità sostenibile (PUMS) su tutto il territorio nazionale.

Le città capofila

Devono adottare il PUMS tutte le Città Metropolitane, gli Enti di area vasta ed i Comuni singoli e aggregati superiori a 100.000 abitanti. Il tempo di approvazione è fissato in due anni, ovvero, entro il 5 ottobre 2019.

In prima linea in Italia ci sono Milano, Bologna e Genova.

Solo a marzo è stato pubblicato il primo documento di piano della città metropolitana di Bologna e il PUMS di Genova. Sempre a Bologna è un piena fase organizzazione la seconda conferenza nazionale sui PUMS, che si terrà il 24 e 25 maggio 2018. Altre città italiane hanno già approvato o stanno elaborando i PUMS facendo riferimento alle linee guida europee: parliamo di Udine, Parma, Prato, Milano. Roma, Napoli e Messina hanno adottato le Linee Guida, Cagliari ha avviato le procedure per la redazione del Piano, Reggio Calabria ha adottato il PUMS nel 2017. Diverso il caso di Torino dove il PUMS è stato adottato nel 2011, prima delle linee guida europee e di sicuro dovrà essere aggiornato.

La Strategia per raggiungere gli obiettivi è definita in sette punti:

  • integrazione modale tra i diversi sistemi di trasporto;
  • sviluppo della mobilità collettiva;
  • sviluppo della mobilità pedonale e ciclabile;
  • introduzione di sistemi di sharing mobility;
  • rinnovo del parco veicolare secondo la direttiva DAFI sui carburanti alternativi;
  • razionalizzazione della logistica urbana delle merci;
  • diffusione della cultura della sicurezza e della mobilità sostenibile.

Quali sono i principi ispiratori del PUMS?

I principi ispiratori del PUMS sono l’integrazione, la partecipazione, la valutazione ed il monitoraggio.

Il PUMS pone al centro le persone e la soddisfazione delle loro esigenze di mobilità, seguendo un approccio trasparente e partecipativo che prevede il coinvolgimento attivo dei cittadini e di altri portatori di interesse fin dall’inizio del suo processo di definizione.
Con il PUMS si opera un passaggio fondamentale dalla pianificazione dei trasporti alla mobilità sostenibile, in quanto si supera l’approccio ex post che vedeva il traffico come elemento critico su cui operare, a favore della valutazione delle esigenze di spostamento delle persone e della relativa offerta di modalità di spostamento sostenibile.

Le caratteristiche che rendono sostenibile un Piano Urbano della Mobilità prevedono la creazione di un sistema urbano dei trasporti che persegua almeno i seguenti obiettivi:

  • garantire a tutti cittadini opzioni di trasporto che permettano loro di accedere alle destinazioni ed ai servizi chiave;
  • migliorare le condizioni di sicurezza;
  • ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico, le emissioni di gas serra e i consumi energetici;
  • migliorare l’efficienza e l’economicità dei trasporti di persone e merci;
  • contribuire a migliorare l’attrattività del territorio e la qualità dell’ambiente urbano e della città in generale a beneficio dei cittadini, dell’economia e della società nel suo insieme.

 

Rispondi