Mobilità sostenibile in Sicilia: dagli autobus elettrici di Messina alla prima nave a GNL

Una rivoluzione silenziosa vede protagonista la città di Messina, prima città in Sicilia, e tra le prime in Italia, a credere nella mobilità sostenibile urbana e a dotarsi di una flotta di 16 bus elettrici per il trasporto pubblico. Una transizione che, avviata con l’anno nuovo, ci auguriamo, duri nel tempo fino al completamento di una flotta adeguata alle necessità del territorio. Per saperne di più sull’argomento, di sicuro interesse, vediamo insieme quali sono i vantaggi della mobilità elettrica urbana e gli svantaggi degli attuali mezzi di trasporto.

Autobus elettrico a Messina. Credit: ATM Messina – news e foto (pagina Facebook)

Gli svantaggi dei bus diesel

La qualità dell’aria è una preoccupazione crescente in molti ambienti urbani perchè ha implicazioni dirette sulla salute dei residenti. Le emissioni di gas di scarico, dei motori a combustione interna, sono una fonte inquinante, a causa di elementi nocivi come gli ossidi di azoto e il particolato. I motori diesel, in particolare, hanno emissioni di ossido di azoto molto elevate, tuttavia costituiscono la maggior parte della flotta globale di autobus nelle principali città italiane.

La mobilità sostenibile nel trasporto pubblico

Considerato che la popolazione urbana mondiale continua a crescere, l’identificazione di opzioni di trasporto sostenibili ed economiche sta diventando sempre più rilevante, se non urgente. I veicoli elettrici, espressione di una mobilità dolce , di un comparto prezioso della “ green economy “, rappresentano i mezzi più promettenti per ridurre le emissioni nocive e migliorare la qualità complessiva dell’aria nelle città..

I vantaggi degli autobus elettrici

Gli autobus elettrici hanno costi totali molto più bassi e possono essere più economici, sulla base del costo totale di acquisto e manutenzione, rispetto agli autobus convenzionali di oggi.

Il grafico sotto, realizzato da Bloomberg New Energy Finance, mostra i benefici dei mezzi elettrici rispetto a quelli diesel, sottolineando il vantaggio a favore dei primi al crescere dei km percorsi.

L’elemento preso in considerazione è il TCO, ovvero, il Total Cost of Ownership (TCO), costo totale di proprietà o costo totale di possesso, un approccio sviluppato da Gartner nel 1987, utilizzato per calcolare tutti i costi del ciclo di vita di un prodotto, per l’acquisto, la messa in opera, la gestione, la manutenzione e il suo smaltimento. (RAEE).

Un e-bus, ad esempio, a batteria da 110 kWh raggiunge la parità di TCO con un autobus diesel a circa 60.000 km percorsi all’anno, il che significa che un autobus con la batteria più piccola, anche se accoppiato con l’opzione di ricarica più costosa, sarebbe più economico da utilizzare in una città di medie dimensioni, dove gli autobus percorrono in media 170 km/giorno.

Confronto TCO per e-bus e autobus diesel con diverse distanze annuali percorse. Fonte: Bloomberg New Energy Finance. Note Prezzo del gasolio a $0.66/litro, prezzo dell’elettricità a $0.10/kWh, chilometri annuali percorsi – variabile. La lunghezza del percorso dell’autobus non sempre corrisponde alle dimensioni della città.

Le sfide per i bus elettrici in città

Nonostante il notevole risparmio nella fase operativa, ci sono ancora alcune sfide da vincere per gli autobus elettrici, soprattutto per il loro elevato costo iniziale rispetto agli autobus diesel equivalenti. Per affrontare questo problema, stanno emergendo nuovi modelli di business, che comprendono il leasing delle batterie, l’approvvigionamento congiunto e la condivisione degli autobus. Tuttavia, gli analisti del settore ipotizzano che entro il 2030 il costo, soprattutto inerente le batterie, si abbasserà notevolmente.

L’aumento della domanda di e-bus potrebbe, inoltre, far scendere più rapidamente i prezzi.

Chiaramente non basta questo solo approccio per migliorare la qualità dell’aria. Mezzi per la raccolta dei rifiuti elettrici o elettrificati e furgoni per la consegna di merci rappresentano passaggi imprescindibili per un vero approccio sostenibile.

Non solo bus elettrici. Ecco le aziende siciliane che credono nella mobilità sostenibile.

L’impegno della Sicilia verso una mobilità sostenibile va oltre la flotta elettrica di bus urbani nella Città dello Stretto. A Villafranca Tirrena , in provincia di Messina, ha sede, ad esempio, Newtron, la prima azienda in Italia ad essere certificata come costruttore di sistemi di riqualificazione elettrica ed ibrida dei veicoli. Il retrofit elettrico o riqualificazione elettrica, consiste nel trasformare l’auto con il classico motore a combustione  in auto elettrica. La sostituzione del motore a combustione con un motore elettrico avviene attraverso l’installazione di un kit di conversione.

L’azienda, che vanta importanti collaborazioni con i principali protagonisti dell’automotive internazionale GFG Style, l’azienda di Giorgietto e Fabrizio Giugiaro, e Garage Italia di Lapo Elkann , per citarne alcune, è impegnata, inoltre, nella conversione ibrida ed elettrica di veicoli per la raccolta dei rifiuti nelle città e per il trasporto di persone e di turisti, con alcuni mezzi realizzati per la città di Dubai.

Mobilità sostenibile, però, non è solo sinonimo di elettrico, specie quando di parla di trasporti su mare.

L’azienda Caronte & Tourist, già da qualche tempo, infatti , ha fatto suoi i più recenti concetti di logistica sostenibile, per uno sviluppo green dei trasporti su mare per le persone e le merci.

Nave Elio in navigazione nel porto di Messina. Credit: Caronte & Tourist

Il gruppo guidato da Vincenzo Franza, impegnato da sempre nei trasporti via mare tra la Sicilia e la Calabria, e non solo, ha commissionato e reso già operativo un traghetto interamente ecologico, entrato nella flotta di Caronte & Tourist dallo scorso 17 novembre 2018.

La nave ecologica, per la possibilità di usare un combustibile pulito, è una Ro/ Ro Pax di circa ottomila tonnellate, prende il nome di Elio, ed ha un motore “dual fuel”, alimentabile con carburante diesel o Gas Naturale Liquefatto (GNL), quest’ultimo, combustibile a basso tenore di zolfo e quindi meno inquinante.  E’ inoltre rivestita di vernice atossica.

Guardando al futuro della mobilità sostenibile, sul ponte di carico, che può ospitare fino ad un massimo di 290 auto, sono state previste  stazioni di ricarica per veicoli elettrici in modo da consentire di sfruttare il tempo della traversata per la ricarica della propria auto elettrica o ibrida plug-in. Un’ottima soluzione per contribuire a ridurre la range anxiety e concentrarsi totalmente sul meraviglio paesaggio dello “Stretto di Messina”.  Tutte le caratteristiche evidenziate rendono Elio la prima motonave“green” a solcare il Mediterraneo.

Insomma, per un approccio green alla mobilità, occhi puntati sulla Sicilia!

Sergio Lanfranchi