La mobilità elettrica è il futuro. Ad affermarlo il Presidente di EICMA Andrea Dall’Orto alla vigilia dell’apertura ufficiale della fiera internazionale del ciclo e del motociclo che si terrà a Rho Fiera dal 5 al 10 novembre. EICMA, giunta alla 77° edizione, quest’anno si presenta con numeri da record con oltre 1800 aziende presenti, ponendo un’attenzione ancora più marcata sull’importanza dell’innovazione e della tecnologia nel mercato delle due ruote, che sempre più si rivolge all’elettrico.
I dati del mercato dell’elettrico a due ruote cresce senza sosta, in quanto la mobilità elettrica è una scelta moderna e sostenibile; rispetta maggiormente l’ambiente con conseguente minore incidenza dei costi sociali, sanitari ed economici.
Come affermato dal Presidente Dall’Orto, lo scorso anno sono state immatricolate 47 mila moto elettriche, che rappresentano il 3,5% del totale delle immatricolazioni. Oltre a evidenti numeri in crescita nelle vendite, la scelta di questa soluzione di mobilità trova un’applicazione più concreta e sostenuta, soprattutto nei contesti urbani, grazie allo sviluppo di opportunità di scooter sharing.
E’ possibile vedere questo trend positivo della mobilità elettrica su due ruote non solo dall’ampia offerta di nuovi modelli di moto, scooter, ciclomotori e motocicli elettrici proposti dalle note case produttrici, ma anche dall’affacciarsi sul mercato di nuovi produttori.
La mobilità elettrica non deve più essere considerata un fenomeno, ma piuttosto una realtà che riscuote sempre più consensi e che per le sue caratteristiche intrinseche e lo scarso impatto ambientale coinvolge più parti interessate: autorità internazionali, nazionali e locali, produttori, energy provider, enti regolatori come TÜV Italia e, ovviamente, i consumatori, in particolare quelli più legati ad uno stile di vita contemporaneo e attenti alla sostenibilità, un cluster che cresce e che va affermandosi in tutto il mondo.
Gli ultimi dati ACEM, l’associazione fra i produttori europei di motocicli, riferiti al primo semestre del 2019, rilevano come le vendite delle due ruote crescono rispetto allo stesso periodo del 2018, raggiungendo 766.328 unità (+ 10%). Numeri positivi anche per le elettriche: tra scooter, moto e quadricicli, le vendite del primo semestre 2019 superano quelle dell’anno scorso del 70%, facendo registrare un totale di 35.810 immatricolazioni. In questa categoria il ruolo di leader delle vendite va alla Francia con 8.723 unità (+60,6%), seguita da Belgio (8.087, +111%), Paesi Bassi (6.321, +62,1%), Spagna (4.052, +35,8%) e Italia con 2.426 elettriche vendute (+86,2%).
La positività nell’interesse verso questo settore deve necessariamente essere sostenuto da interventi a livello infrastrutturale e legislativo. Come affermato da Dall’Orto alcune decisioni sono già state prese, come gli ecobonus, ma è necessario che si continui a percorrere questa strada.
“I recenti aggiornamenti legislativi Euro4 ed i prossimi Euro5, questi ultimi previsti a partire da gennaio 2020 per le omologazioni dei nuovi modelli, stanno prendendo in forte considerazione la mobilità elettrica”, ha dichiarato l’Ing. Pietro Vergani, Business Unit Manager per i prodotti di consumo di TÜV Italia.
”La mobilità elettrica è destinata a crescere, con previsioni di incremento importanti”, continua Pietro Vergani – e questa tendenza è spinta da una serie di fattori strategici come la necessità di diminuire l’inquinamento atmosferico ed acustico così come la congestione delle strade, soprattutto di quelle urbane, e con le autorità nazionali e locali che iniziano a incoraggiare in modo significativo una mobilità green anche per moto e bici elettriche, introducendo incentivi, servizi di bike sharing; parcheggi dedicati e stazioni di ricarica. A questi fattori si aggiungono cultura e consapevolezza da parte dei cittadini che ognuno deve fare la propria parte, tendenze che portano ad un progressivo cambiamento delle abitudini riguardo alla mobilità, indirizzandola verso quella più sostenibile”.
Esistono però dei fattori critici per il suo sviluppo rappresentati, in primis, dalla necessità di disporre di infrastrutture di ricarica diffuse capillarmente su tutto il territorio, la cui mancanza rappresenta una barriera anche psicologica all’acquisto dei veicoli elettrici. A questo si aggiunge la necessità dello sviluppo di una smart mobility che affianchi, oltre alla necessità di energia, la necessità di informazioni sulla sua reperibilità. In ultimo, un’altra criticità importante è rappresentata dal costo di acquisto dei veicoli elettrici rispetto a quelli a combustione interna, dove una politica di incentivi e di tassazione agevolata hanno un impatto importante, rappresentando anche un importante volano per la crescita dell’industria del settore.