Uber ha acquisito JUMP, una start-up statunitense di bike sharing in un accordo che, secondo quanto riferito, è stato valutato in circa 200 milioni di dollari. L’acquisizione annunciata lunedì non è una grande sorpresa dopo che Uber ha guidato “Uber Bike by JUMP” a San Francisco all’inizio di quest’anno. Aggiungere il bike sharing ai suoi servizi di mobilità sembra una misura naturale per Uber, che si sforza di “rendere più facile vivere senza possedere un’auto personale”.
Negli ultimi anni, i servizi di bike sharing, in particolare i cosiddetti free-floating, dove gli utenti possono parcheggiare la propria bicicletta ovunque si trovino, hanno registrato un forte aumento di popolarità. Le biciclette di uso pubblico sono particolarmente popolari in Cina, dove contribuiscono a ridurre la congestione e l’inquinamento nelle enormi aree metropolitane del paese.
Come illustra il nostro grafico basato sui dati raccolti da Russel Meddin per il Bike sharing Blog, il numero di biciclette di uso pubblico disponibili in tutto il mondo è più che triplicato tra il 2013 e il 2016. Alla fine del 2016, quasi 2,3 milioni di biciclette erano a disposizione del pubblico in tutto il mondo, di cui 1,9 milioni solo in Cina. Con 430 programmi di bike sharing, la Cina è il Paese più all’avanguardia in termini di bike sharing, ma come dimostra l’ultima acquisizione di Uber, sta recuperando terreno anche negli Stati Uniti.