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Dove sono le centrali a carbone in Italia

Definire la consegna delle centrali a carbone alla storia è stato uno degli obiettivi della COP26 e del suo presidente britannico Alok Sharma.

Secondo i dati di statista.com nel mondo la Cina ha il maggior numero di centrali a carbone di qualsiasi altra nazione al mondo. Ad inizio 2021, c’erano 1.082 centrali a carbone operative nel paese. Questo numero è quasi quattro volte quello delle centrali in India, che è al secondo posto. La Cina rappresenta oltre il 50% della produzione totale di elettricità da carbone a livello mondiale.

L’Unione europea sta intraprendendo un processo di uscita dal carbone con una graduale abolizione del carbone come fonte di energia.

In Europa al momento sono presenti 324 centrali a carbone e la metà di queste sarà spenta entro il 2025. La Germania è il principale paese inquinante a causa del carbone con 138 milioni di tonnellate di CO2 emesse nel 2020. Segue immediatamente la Polonia con 102 milioni e dalla Repubblica Ceca con 34 milioni. Continuando, si trovano poi l’Italia e la Grecia.

In Italia le centrali a carbone rimaste sono sette e secondo i piani del governo saranno dismesse o convertirle in centrali a gas entro il 2025.

Analizzando le fonti primarie utilizzate per la produzione di elettricità nel nostro paese di evidenzia che nel 2020 il 6,34% di energia elettrica usata in Italia è stata prodotta col carbone.

Questa percentuale arriva al 70% in Polonia, al 24% in Germania e al 2% nel Regno Unito.

Le centrali a carbone ancora attive in Italia nel 2021 sono in:

Di queste ben 5  sono gestite dall’Enel e sono le centrali:

Poi abbiamo la centrale di Monfalcone, in provincia di Gorizia, che appartiene ad A2A e quella di Fiume Santo, nei pressi di Porto Torres, in provincia di Sassari, che appartiene al Gruppo energetico ceco EPH ed è il quinto produttore di energia in Italia.

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