Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, l’Italia dovrebbe immatricolare oltre 800.000 veicoli elettrici all’anno, contro i soli 130.000 medi annui registrati nel triennio 2021-2023. Nemmeno il potenziamento delle infrastrutture di ricarica ha spinto gli italiani verso l’acquisto. Davide Chiaroni, vicedirettore di Energy&Strategy, avverte: “Se questo divario persiste, rischiamo di avere una rete di ricarica sottoutilizzata, incapace di supportare efficacemente la transizione elettrica. È necessaria una pianificazione strategica a lungo termine e politiche pubbliche più incisive per sostenere chi intende acquistare veicoli elettrici e promuovere la fiducia dei consumatori. Senza questi interventi, l’Italia non potrà diventare protagonista della transizione sostenibile.”
Inversione di tendenza nel 2024: l’Europa rallenta, l’Italia crolla
Se il 2023 si era concluso con una crescita per le auto elettriche in Europa – con il 23,4% delle immatricolazioni rappresentate da veicoli elettrici (+0,5% rispetto al 2022) e 3 milioni di nuove auto elettriche vendute – i primi otto mesi del 2024 mostrano un’inversione di tendenza. La quota di nuove auto elettriche è scesa al 21,2%, con un calo diffuso nei principali mercati, ad eccezione del Regno Unito. In Italia, la situazione è ancora più preoccupante: dopo un calo dello 0,2% nel 2023, le immatricolazioni hanno registrato un ulteriore -12,3% tra gennaio e agosto 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, nonostante il potenziamento delle infrastrutture di ricarica.
Questi dati sono emersi dallo Smart Mobility Report 2024, realizzato da Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano e presentato in un convegno che ha visto la partecipazione di numerose aziende del settore. Un momento positivo si è verificato a giugno 2024, grazie all’Ecobonus, con un incremento del 38,7% delle nuove auto elettriche rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Tuttavia, per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, sarebbe necessario immatricolare più di 800.000 veicoli elettrici all’anno, un numero lontano dalla media di 130.000 annue del triennio 2021-2023.
Ostacoli al mercato elettrico in Italia: costi, incentivi e infrastrutture
“Gli elevati costi iniziali d’acquisto, nonostante gli incentivi, e una percezione limitata dei benefici a lungo termine della mobilità elettrica hanno frenato le immatricolazioni”, ha spiegato Vittorio Chiesa, direttore di Energy&Strategy. “Inoltre, una politica di incentivi economici discontinua ha aumentato l’incertezza nel mercato. Per colmare il divario con gli altri Paesi europei e raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione entro il 2030, l’Italia dovrà immatricolare una media di oltre 800.000 veicoli elettrici all’anno, un numero molto superiore agli attuali livelli.”
Nonostante la crescita delle infrastrutture di ricarica (+35% rispetto al 2022), con un totale di 500.000 punti di ricarica privati grazie anche al Superbonus, la transizione elettrica stenta a decollare in Italia. “Se il divario tra veicoli elettrici immatricolati e infrastrutture persiste,” ha aggiunto Chiaroni, “rischiamo di avere una rete di ricarica sottoutilizzata, non in grado di sostenere il passaggio all’elettrico. Serve una pianificazione strategica a lungo termine e politiche più decise per stimolare l’acquisto di auto elettriche e facilitare il loro uso, anche tramite semplificazioni burocratiche.”
Offerta crescente, ma il costo resta un freno
Le case automobilistiche stanno comunque ampliando l’offerta di veicoli elettrici. Nel primo semestre del 2024, i modelli full electric disponibili in Italia sono aumentati del 20%, superando i 100 modelli, con prezzi medi sostanzialmente stabili e significativi miglioramenti in termini di autonomia (molti veicoli superano i 350 km) e potenza di ricarica. Tuttavia, il costo di acquisto rimane l’ostacolo principale allo sviluppo del mercato.
Un’analisi inclusa nel report ha esaminato il Total Cost of Ownership (TCO) per cinque profili di utenti, con diverse percorrenze annue e modalità di ricarica, valutando dieci combinazioni di veicoli elettrici di vari segmenti. I fattori più rilevanti per la competitività delle auto elettriche includono la percorrenza annua e le abitudini di ricarica, con la possibilità di ricaricare a casa o sul posto di lavoro che offre un vantaggio economico significativo.
Il mondo delle flotte aziendali
Anche nelle flotte aziendali, la diffusione delle auto elettriche rimane limitata. Una survey condotta su 300 imprese rivela che il parco auto aziendale è ancora dominato dai motori a combustione interna, con una prevalenza di auto diesel (dal 70,8% nelle grandi imprese all’82,8% nelle piccole). Le auto elettriche sono più presenti nelle medie e grandi aziende, ma rimangono una quota marginale del totale.
La sfida al 2030
Nel triennio 2021-2023, le immatricolazioni di auto elettriche in Italia hanno raggiunto in media poco più di 130.000 unità annue, con un picco negativo di 115.000 nel 2022, anche a causa della carenza di materie prime post-Covid. Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, sarebbe necessario immettere sul mercato circa 800.000 auto elettriche all’anno, una sfida che sembra difficile da realizzare.
Nel rapporto sono delineati tre possibili scenari per il 2030: lo scenario “inerziale” (BAU), che prevede 2,8 milioni di auto elettriche, lo scenario “policy driven” (PD), con 6,6 milioni di auto elettriche, e lo scenario “full decarbonization” (FD), che supererebbe i target europei con 7,7 milioni di veicoli elettrici. Il raggiungimento dello scenario intermedio richiederebbe una serie di misure normative, economiche e culturali per guidare la politica dei prossimi anni.