Nasce già grande, con oltre un centinaio di eventi e altrettanti relatori, il primo festival nazionale della cultura digitale, progettato e promosso da Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Emilia-Romagna e Comune di Modena. Tre giorni di conferenze, talk e dimostrazioni che trasformeranno piazze, palazzi e altri luoghi del territorio modenese in un prototipo urbano dei cambiamenti innescati dalla connettività a Banda Ultra Larga. Oggi la presentazione alla stampa con Raffaele Donini, Assessore programmazione territoriale e agenda digitale Regione Emilia-Romagna, Giancarlo Muzzarelli, Sindaco Comune di Modena e Ludovica Carla Ferrari, Assessore ai Sistemi informatici e Smart City Comune di Modena.
Dirompente, come i cambiamenti che la rivoluzione digitale imprime alla società a qualunque livello. After Futuri Digitali – Modena Smart Life, sviluppato nell’ambito dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna, congiuntamente con i partner istituzionali Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Emilia-Romagna e Comune di Modena, è pronto a debuttare, il prossimo 29 settembre, con un programma culturale e laboratoriale che renderà l’evoluzione visibile agli occhi.
Convergenza nel segno del digitale
La prima edizione del festival After Futuri Digitali – Modena Smart Life, che avrà come tema monografico “Connettere – Strategia Nazionale della Banda Ultra Larga”, dal 29 settembre al 1° ottobre trasformerà Modena nella capitale italiana dell’innovazione digitale: un centinaio di eventi, tra conferenze, talk, laboratori e dimostrazioni pratiche per raccontare – in diversi ambiti del vivere sociale, dalla scuola all’impresa alla pubblica amministrazione e molto altro – il futuro già possibile grazie alla connettività a banda ultra larga e ai processi di digitalizzazione.
Piano BUL: i lavori in Emilia-Romagna e la Conferenza sullo stato di attuazione nazionale
La Banda Ultra Larga, punto di partenza di un’efficace politica digitale, sarà il focus tematico del programma del festival, sviluppato in una serie di conferenze che permetteranno di diffondere gli obiettivi fissati dal Piano Banda Ultra Larga (BUL) e le importanti trasformazioni economiche e sociali che porterà in tutti i territori, compresi quelli periferici, rurali e montani.
In Emilia-Romagna gli investimenti complessivi per i lavori di abilitazione alla banda ultra larga ammontano a 255 milioni di euro, di cui 180 milioni di fondi dello Stato per lo sviluppo e la coesione (Fsc) e 75 milioni di fondi regionali derivati dalla programmazione europea: 26 milioni di euro di fondi Fesr e 49 milioni di fondi Feasr.
Sono in totale 10 i cantieri aperti finora nel territorio regionale per la realizzazione di infrastrutture in fibra ottica necessarie all’abilitazione alla banda ultra larga. In tale ambito, l’intervento pubblico riguarda le cosiddette aree bianche dove non sarebbero arrivati operatori privati, in quanto considerate non redditizie. Fra queste, le zone produttive da abilitare sono state individuate grazie alle segnalazioni pervenute dai Comuni tramite la manifestazione d’interesse Por Fesr 2014-2020.
Al piano Banda Ultra Larga, di cui è imminente l’avvio della seconda fase, che si concretizzerà attraverso interventi a sostegno sia della domanda sia dell’offerta, è dedicato l’incontro in calendario sabato 30 settembre – “Così lontano, così vicino – Prima Conferenza Nazionale sullo stato di attuazione del Piano Nazionale Banda Ultra Larga” – con la partecipazione dei partner istituzionali (Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Emilia Romagna e Comune di Modena) e di rappresentati di altre istituzioni, tra cui la Commissione Europea e l’ANCI,
La conferenza nazionale sarà anticipata dall’incontro “Si può fare! 30 azioni per fare amministrazione digitale”, curato dalle Comunità Tematiche dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna, in programma il 29 settembre alle 10.30.
Va in scena il digitale
Piazza Grande, Teatro Storchi, Biblioteca Delfini, Palazzo Comunale e altri luoghi pubblici e privati della città e della provincia di Modena saranno investiti dall’onda del digitale e diventeranno altrettanti centri generatori di esperienze e innovazione, dove poter immaginare, ma anche osservare e sperimentare il cambiamento, e comprendere come le tecnologie cosiddette abilitanti possano trasformarsi in opportunità per tutti. Per rendere smart le nostre città e le nostre case, per far dialogare in modo nuovo Pubblica Amministrazione cittadini e imprese, per una nuova didattica nella scuola e per trasformare diversi settori produttivi (dall’Industria 4.0 all’Agrifood, dal Commercio al Turismo) e la logica stessa del marketing. Senza considerare che l’evoluzione digitale gioca un ruolo determinante anche in ambito sociale, in termini di inclusione e di integrazione dei soggetti ritenuti più deboli o ai margini delle nostre società.
Il tema della digitalizzazione sarà declinato in tutte le sue molteplici sfumature nella tre giorni del festival, al centro di una Regione che continua a dare prova di grande vitalità e creatività con esempi eccellenti di crescita e di apertura al futuro.
Oltre alle Istituzioni nazionali e locali e agli enti coinvolti nel processo di trasformazione in corso, nella terra del festival convergeranno ospiti di rilievo, protagonisti e interpreti dell’innovazione digitale, provenienti dal mondo accademico ed economico, imprese e associazioni attive sul territorio, aziende dell’ICT e addetti ai lavori, e un pubblico di innovatori e cittadini interessati a pratiche, esempi e dimostrazioni per espandere le proprie competenze digitali e migliorare la qualità della vita.
Ma che ci facciamo con tutta questa banda?
Il lancio del festival è affidato alla conferenza “Generazione Y. Che ci facciamo con tutta questa banda?’ che si terrà nella prima giornata, venerdì 29 settembre, presso il Teatro Storchi. Il teologo Vito Mancuso e il giornalista de ‘Il Sole 24 Ore’ Luca De Biase accompagneranno le riflessioni di tre tra i più seguiti giovani youtuber italiani, Enzuccio, ShantiLives e Sabaku No Maiku, per comprendere alla luce della loro esperienza il fenomeno youtube e la sua valenza economica e sociale.
Si continuerà a riflettere su come il digitale cambia la nostra vita, anche nello spettacolo conclusivo della performer Arianna Porcelli Safonov che, domenica primo ottobre, svilupperà il tema in chiave umoristica nel Rìding tristocomico.
Prima del festival, in una sorta di percorso di avvicinamento iniziato lo scorso luglio, numerosi incontri anticiperanno alcuni aspetti della trasformazione impressa dalla diffusione della rete ultra veloce. Il programma Before After si svilupperà su temi come la Scuola digitale, l’Automotive e le Fake news, e in luoghi emblematici della digital transformation, tra cui il Museo Casa Natale Enzo Ferrari e l’autodromo Marzaglia.
Prototipo urbano
Da Modena si guarderà a un futuro sempre più connesso, ma anche al presente e alle concrete applicazioni oggi accessibili grazie alla Banda Ultra Larga. La città della Ghirlandina, a partire dalla Galleria Europa del Palazzo Comunale, sarà disseminata di spazi dimostrativi, dove si potranno vedere in azione, con demo e applicazioni – sotto la guida di esperti – prototipi, simulatori e dimostratori delle tecnologie digitali più disruptive degli ultimi anni (Internet of Things, Intelligenza artificiale, Realtà virtuale, Robotica, Autonomous Driving) e di come possano essere utilizzate al servizio dell’individuo e della collettività. Con un bus offerto da SETA sarà possibile partecipare al Tour tra Fab Lab, Centri di co-working e Palestre digitali.
Il ricco palinsesto del festival, negli stessi giorni, si coniugherà con la vasta offerta enogastronomica di Modena e della sua provincia, in un percorso a tappe alla scoperta della tradizione emiliana di gusti e sapori (programma OFF).
Gli eventi sono gratuiti e aperti a tutti: si consiglia l’iscrizione su www.afterfestival.it